Descrizione
PIATTO MILESI (firmato sul fondo) in cotto decorato con motivi materici a bolli su fondo marrone abbinabile con suo vaso.
TECNICA: colombino
La tecnica a colombino (termine usato per indicare una particolare lavorazione dell’argilla da parte delle popolazioni de Sud America ed esteso, impropriamente, anche all’artigianato delle popolazioni europee) o a lucignolo è stata utilizzata, fin dall’antichità, per realizzare vasi, tazze e contenitori in creta. Questa tecnica, superata in seguito dall’uso del tornio, è ancora oggi utilizzata per la costruzione di grandi vasi (giare, orci) che possono raggiungere l’altezza anche di un metro e mezzo.
La tecnica del colombino permette di modellare tutte le forme, anche grandi e complesse, ma deve essere esercitata con un po’ di precisione e tanta pazienza.
Si parte da una lastra di argilla stesa con un matterello da cui si ritaglia la forma di base. A questo punto si preparano i c.d. colombini, cioè si prendono dei pezzi di argilla e si fanno rotolare con le mani su di un piano di lavoro fino ad ottenere dei lunghi “salamini” che vengono attaccati uno sull’altro partendo dalla base ritagliata.
Mentre si fa questo si dà forma all’oggetto che potrà essere bombata, cilindrica, svasata, conica etc., e alla fine si liscia la creta per renderne omogenea la superficie.
Quando la terra si sarà seccata (dopo qualche giorno) l’oggetto sarà pronto per essere cotto in un forno apposito alla temperatura di circa 1000° C. Dopo la cottura ciò che si ottiene è il c.d. “biscotto” ed è pronto per essere decorato come più ci piace; dopodiché è necessario fare una seconda cottura per poter fissare i colori e rendere impermeabile il nostro oggetto
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